sabato 10 novembre 2012

MOTIVAZIONE ALL'ASCOLTO

 LA MOTIVAZIONE ALL'ASCOLTO

Comincio a muovere in maniera per scelta disorganica i primi passi sul mio blog, nel senso che butterò a casaccio alcune pietre sperando che tutte arrivino a colpire il bersaglio: quello della formazione dell'Uomo. 
Da brava maestra millenaria questo è ciò che mi interessa. 

Questa pietra è tratta del mio libro "L'ESSERE PERFETTO, RACCONTO DI UNA POSSIBILE UTOPIA"
Copyright © 2003 Graziella Pinna Arconte.  A. Arconte Editore. Tutti i diritti riservati.
ISBN 88 – 900678 - 8 - 8
http://www.amazon.it/dp/8890067888

THARROS VISTA DA ELISA, 10 ANNI: UN BUON LUOGO PER ASCOLTARE



 LA MOTIVAZIONE ALL'ASCOLTO

Vale di più un’intera giornata trascorsa
con un bravo maestro ... di mille giorni
 chini sui libri."
ANTICO PROVERBIO GIAPPONESE



Saper motivare all'ascolto è un’arte.
L’input acuologico nasce dalla consapevolezza dell’educatore circa l’educabilità dell’uomo.
L’essere umano manifesta fin dalla nascita (a meno che non sussistano gravi problemi psico-fisici) curiosità e voglia d’apprendere.
L’innato senso del voler apprendere connota il bambino durante i primi anni di vita, ed è nella scuola dell’infanzia che maggiormente possiamo osservare ciò, poiché è una caratteristica quasi integra, perlomeno poco condizionata, rispetto alle età successive, da agenti esterni e/o condizionamenti.
Il buon maestro deve esercitare la sua professione stando sempre molto attento a coltivare questa originale peculiarità dell’uomo e, facendo leva su di essa, formalizzare le competenze rinforzando costantemente la curiosità e il voler sapere. Al contrario, purtroppo, spesso assistiamo, nelle nostre scuole, alla progressiva mortificazione della volontà d’apprendere, sostituita da una sorta di concezione precocistico-adultistica e sterile del processo cognitivo.
L’Anima, il Progetto Esistenziale vengono soppressi a favore d’una cultura piatta, omologata, affatto costruttiva e creativa.
Ho paragonato, nella mia opera “The Davide’s Cro-Magnon family history” il bambino e la sua crescita psico-fisica alle tappe dell’evoluzione dell’uomo.
La vita d’ogni essere umano contiene millenni.
Il parallelo è facile, ma comprendere il valore intrinseco di tale dato di fatto è grandioso.
Nella scuola dell’infanzia la gran parte delle esperienze passano dal corpo e dal vissuto corporeo.
E’ impensabile l’accomodamento dei concetti se non sono stati precedentemente esperiti.
Chi si limita alla trasmissione orale sterile e alla somministrazione, in quantità industriale, di (comode!) schede operative da completare e colorare, sta facendo quello di cui si parlava poc'anzi: uccide le anime.
Le nostre scuole dell’obbligo marciano da anni, per inerzia, sullo stereotipo che “…Occorre svolgere i programmi; …. Il bambino deve saper leggere e scrivere prima di gennaio …” etc.
Poco importa se il tutto avviene in maniera meccanica, acritica, acreativa, illogica.
L’assenza di educazione analitica, critica e sistemica ha determinato in tempi relativamente brevi l’allontanamento dell’uomo da sé stesso.
Passando attraverso le maglie di questo modello educativo il valore del simbolo resta per sempre incompreso.
L’amore per la scoperta e l’indagine … soppressi.
La maggior parte dei nostri studenti rivela gravi problemi di applicazione pratica degli apprendimenti e nel saper ragionare.
La matematica, alfabeto con il quale Dio scrisse l’Universo (Galileo Galilei), è quasi un tabù ed è considerata una cosa inutile.
Inoltre raramente esiste continuità tra ordini scolastici e gli insegnanti di grado successivo tendono a imputare la scuola precedente circa le lacune degli alunni.
L’aver lavorato a favore degli apprendimenti meccanici e acritici ha determinato una sempre più elevata mortalità scolastica e la demotivazione culturale accompagna nella vita migliaia di nostri giovani, ormai catturati solo da valori effimeri.
Quale la strada da percorrere, a questo punto?
La risposta è: ripartire dall'Uomo!
L’uomo di Cro-Magnon ha impiegato millenni per il perfezionamento della fine prensione.
Pollice e indice che finalmente s’incontrano nello stringere e forgiare una pietra, un utensile, un ornamento.
Una grande rivoluzione, un grande passo avanti.
Quella fu la nascita del Primo Umanesimo.
E’ nato perché l’uomo, nel voler raccontare ai posteri le sue vicende, decretò la nascita del senso etico ed estetico. Emozionante. La sua essenza, la sua deità, impresse per sempre nelle pitture rupestri!
Stupore altrettanto grande provato dal mondo all'apertura delle tombe egizie: Seti I, Ramses II e Nefertari e tutti gli altri grandi, protetti nel sonno eterno dalla Dea Maat, l’armonia suprema, la Regola Eterna.  
E quale emozione vedere, oggi, un bimbo che affina questa capacità nel battito di ciglia di una sola vita!
Quale magia il primo segno, il primo disegno, la scrittura, la lettura!
Il buon maestro, millenario scriba, assiste, accompagna e mai prevarica: è il rito iniziatico che in eterno si ripete; moto da comprendere e incrementare.
Questa è la vera motivazione (dal latino movere) che rappresenta la volontà del moto, del progresso, della spinta propulsiva verso l’elevato: è tutto ciò che porta l’uomo a saper ascoltare, a saper comprendere, a saper decidere, a saper essere.
Questo, dunque, il punto: tornare all'Uomo investendo nella formazione bipolare: sia degli alunni, sia degli insegnanti.
E',  forse, troppo tardi?
La società in cui viviamo ha spinto avanti la propria alienazione.
Di fatto il modello, lo stereotipo al quale la maggioranza, principalmente, aspira è l’avere, non certo l’essere. Il sistema sociale è in un tunnel nel quale non s’intravede spiraglio. 
L’uomo, la società, la natura e la Terra sono gravemente malati.
Siamo rimasti intrappolati nell'esigenza d’accontentare il nostro stomaco primordiale: quel che si dice voler avere la pancia piena.
Tutto è ammantato d’una spessa coltre d’ipocrisia ove chiunque ha da propinare una verità. Salvo, poi, scoprire infinite menzogne messe in atto semplicemente a scopo di lucro. E’ il nero della seppia, sono le sirene di Ulisse … tutto finalizzato a non riconoscere la verità vera, che è una ed è confermata dalla logica del tutto torna.
Quella che ci portiamo dentro ma che solo pochi iniziati riescono ad ascoltare.
Ogni comparto della vita pubblica “sopravvive” in questo contesto, in una dimensione ostile all’uomo. E l’Uomo ha dimenticato chi è!
Per questo è importante che il Buon Maestro, consapevole e umano, sia impegnato nel risveglio delle coscienze: non mi stancherò mai di ripeterlo!
Platone torna di gran moda al cospetto del nuovo modello esistenziale e la sua percezione del mondo, sebbene parziale, suggerisce l’importanza del pensiero e dei ricordi rispetto al valore effimero ed illusorio del presente e della materia fine a se stessa.
E, per dirla col filosofo Pasquale Romano: “… L’uomo di oggi totalmente omologato dall'attuale sistema culturale, deve abbandonare la cieca obbedienza agli idoli, ai totem, ai tabù, alle etiche, alle pseudo-certezze che i poteri gli propinano per meglio dominarlo, sfruttarlo, coartarlo, corromperlo, ecc., per ritornare a se stesso, al suo cogito autonomo, alla sua vera essenza, che sono categorie dell’essere armonioso, attraverso l’unica strada da percorrere che è quella di acquisire con rigore scientifico e metodologico una vera e propria educazione acuonoomatica, sulla base delle sue categorie-significazioni epistemo-deterministiche e onto isomiche. (… ) Certamente la teoria acuonoonica della conoscenza non sarebbe nata senza il superamento del dualismo cartesiano (res extensa e res cogitans) ricerca che ha fatto capire come il Tutto sia un campo noomico sistemico universale, ovvero che l’essenza ultima del reale è pensiero sistemico, ovvero Iddio medesimo. Da ciò si evince che il nous rappresenti per l’Uomo il valore supremo della sua esistenza …(*4)
Il tema è fecondo di spunti per la riflessione!
E da quali fonti deve attingere il buon maestro per credere nella sua opera e trovare sempre le giuste risposte?
E’ ovvio: egli crede in sé. Da sé, dagli altri uomini di buona volontà e dalla Storia egli attinge energia per muovere spiriti, per auto motivarsi.
Il vedere che la situazione è gravissima, forse senza speranza … non lo ferma.
E se questa società fosse morta e (per dare un’immagine cruda!) gli unici a muoversi fossero solo i vermi sul cadavere?
Ebbene, anche in questo caso egli trova il modo di piantare buoni semi, cercando e trovando il terreno fertile.
Egli non dovrà mai disperare finché avrà davanti i bambini. 
A loro e a tutte le persone di buona volontà la sua opera sarà sempre dedicata.
Il buon maestro trae motivazione dal suo amore per la scuola e per la vita e ha per Patria qualunque luogo al mondo dove, attraverso la sua azione creativa e motivante, possa rinascere l’Uomo.
Il Buon Maestro semina amore e il suo battito pulserà in eterno a testimoniare la grandezza dell’Essere Umano Homo-Cosmicus, sempre esistito nei secoli dei secoli.

SHARAN, LA SOLENNE.

Sacerdotessa shardana disegnata da Federico Pinna, 10 anni






(* 4) Pasquale Romano – “Trattato di Acuologia dell’Educazione” – Ed. Nuovi Autori


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