Comincio a muovere in maniera per scelta disorganica i primi passi sul mio blog, nel senso che butterò a casaccio alcune pietre sperando che tutte arrivino a colpire il bersaglio: quello della formazione dell'Uomo.
Da brava maestra millenaria questo è ciò che mi interessa.
Questa pietra è tratta del mio libro "L'ESSERE PERFETTO, RACCONTO DI UNA POSSIBILE UTOPIA" ,
Copyright © 2003 Graziella Pinna Arconte. A. Arconte Editore. Tutti i diritti riservati.
ISBN 88 – 900678 - 8 - 8
http://www.amazon.it/dp/8890067888
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THARROS VISTA DA ELISA, 10 ANNI: UN BUON LUOGO PER ASCOLTARE |
“…Vale di più
un’intera giornata trascorsa
con un bravo maestro ... di mille giorni
chini sui libri."
ANTICO PROVERBIO GIAPPONESE
Saper motivare all'ascolto è
un’arte.
L’input acuologico nasce dalla
consapevolezza dell’educatore circa l’educabilità dell’uomo.
L’essere umano manifesta fin
dalla nascita (a meno che non sussistano gravi problemi psico-fisici) curiosità
e voglia d’apprendere.
L’innato senso del voler
apprendere connota il bambino durante i primi anni di vita, ed è nella
scuola dell’infanzia che maggiormente possiamo osservare ciò, poiché è una
caratteristica quasi integra, perlomeno poco condizionata, rispetto alle età
successive, da agenti esterni e/o condizionamenti.
Il buon maestro deve esercitare
la sua professione stando sempre molto attento a coltivare questa originale
peculiarità dell’uomo e, facendo leva su di essa, formalizzare le competenze
rinforzando costantemente la curiosità e il voler sapere. Al
contrario, purtroppo, spesso assistiamo, nelle nostre scuole, alla progressiva
mortificazione della volontà d’apprendere, sostituita da una sorta di
concezione precocistico-adultistica e sterile del processo cognitivo.
L’Anima, il Progetto Esistenziale
vengono soppressi a favore d’una cultura piatta, omologata, affatto costruttiva
e creativa.
Ho paragonato, nella mia opera
“The Davide’s Cro-Magnon family history” il bambino e la sua crescita
psico-fisica alle tappe dell’evoluzione dell’uomo.
La vita d’ogni essere umano contiene millenni.
Il parallelo è facile, ma
comprendere il valore intrinseco di tale dato di fatto è grandioso.
Nella scuola dell’infanzia la
gran parte delle esperienze passano dal corpo e dal vissuto corporeo.
E’ impensabile l’accomodamento
dei concetti se non sono stati precedentemente esperiti.
Chi si limita alla trasmissione
orale sterile e alla somministrazione, in quantità industriale, di (comode!)
schede operative da completare e colorare, sta facendo quello di cui si parlava poc'anzi: uccide le anime.
Le nostre scuole dell’obbligo
marciano da anni, per inerzia, sullo stereotipo che “…Occorre svolgere i
programmi; …. Il bambino deve saper leggere e scrivere prima di gennaio …” etc.
Poco importa se il tutto avviene
in maniera meccanica, acritica, acreativa, illogica.
L’assenza di educazione
analitica, critica e sistemica ha determinato in tempi relativamente brevi
l’allontanamento dell’uomo da sé stesso.
Passando attraverso le maglie di
questo modello educativo il valore del simbolo resta per sempre incompreso.
L’amore per la scoperta e
l’indagine … soppressi.
La maggior parte dei nostri
studenti rivela gravi problemi di applicazione pratica degli apprendimenti e
nel saper ragionare.
La matematica, alfabeto con il
quale Dio scrisse l’Universo (Galileo Galilei), è quasi un tabù ed è
considerata una cosa inutile.
Inoltre raramente esiste
continuità tra ordini scolastici e gli insegnanti di grado successivo tendono a
imputare la scuola precedente circa le lacune degli alunni.
L’aver lavorato a favore degli
apprendimenti meccanici e acritici ha determinato una sempre più elevata
mortalità scolastica e la demotivazione culturale accompagna nella vita
migliaia di nostri giovani, ormai catturati solo da valori effimeri.
Quale la strada da percorrere, a
questo punto?
La risposta è: ripartire dall'Uomo!
L’uomo di Cro-Magnon ha impiegato
millenni per il perfezionamento della fine prensione.
Pollice e indice che finalmente
s’incontrano nello stringere e forgiare una pietra, un utensile, un ornamento.
Una grande rivoluzione, un grande
passo avanti.
Quella fu la nascita del Primo
Umanesimo.
E’ nato perché l’uomo, nel voler
raccontare ai posteri le sue vicende, decretò la nascita del senso etico ed
estetico. Emozionante. La sua essenza, la sua deità, impresse per sempre nelle pitture rupestri!
Stupore altrettanto grande provato dal mondo all'apertura delle tombe egizie: Seti I, Ramses II e Nefertari e tutti gli altri grandi, protetti nel sonno eterno dalla Dea Maat, l’armonia suprema, la Regola Eterna.
E quale emozione vedere, oggi, un
bimbo che affina questa capacità nel battito di ciglia di una sola vita!
Quale magia il primo segno, il
primo disegno, la scrittura, la lettura!
Il buon maestro, millenario scriba, assiste,
accompagna e mai prevarica: è il rito iniziatico che in eterno si ripete; moto
da comprendere e incrementare.
Questa è la vera motivazione (dal
latino movere) che rappresenta la volontà del moto, del progresso, della
spinta propulsiva verso l’elevato: è tutto ciò che porta l’uomo a saper
ascoltare, a saper comprendere, a saper decidere, a saper essere.
Questo, dunque, il punto: tornare all'Uomo investendo nella formazione bipolare: sia degli alunni, sia degli
insegnanti.
E', forse, troppo tardi?
La società in cui viviamo ha
spinto avanti la propria alienazione.
Di fatto il modello, lo
stereotipo al quale la maggioranza, principalmente, aspira è l’avere,
non certo l’essere. Il sistema sociale è in un tunnel nel quale non s’intravede spiraglio.
L’uomo, la
società, la natura e la Terra
sono gravemente malati.
Siamo rimasti intrappolati nell'esigenza d’accontentare il nostro stomaco primordiale: quel che si dice voler
avere la pancia piena.
Tutto è ammantato d’una spessa
coltre d’ipocrisia ove chiunque ha da propinare una verità. Salvo, poi,
scoprire infinite menzogne messe in atto semplicemente a scopo di lucro. E’ il
nero della seppia, sono le sirene di Ulisse … tutto finalizzato a non
riconoscere la verità vera, che è una ed è confermata dalla logica del tutto
torna.
Quella che ci portiamo dentro ma
che solo pochi iniziati riescono ad ascoltare.
Ogni comparto della vita pubblica
“sopravvive” in questo contesto, in una dimensione ostile all’uomo. E l’Uomo
ha dimenticato chi è!
Per questo è importante che il
Buon Maestro, consapevole e umano, sia impegnato nel risveglio delle coscienze:
non mi stancherò mai di ripeterlo!
Platone torna di gran moda al
cospetto del nuovo modello esistenziale e la sua percezione del mondo, sebbene
parziale, suggerisce l’importanza del pensiero e dei ricordi rispetto al valore
effimero ed illusorio del presente e della materia fine a se stessa.
E, per dirla col filosofo
Pasquale Romano: “… L’uomo di oggi totalmente omologato dall'attuale sistema
culturale, deve abbandonare la cieca obbedienza agli idoli, ai totem, ai tabù,
alle etiche, alle pseudo-certezze che i poteri gli propinano per meglio
dominarlo, sfruttarlo, coartarlo, corromperlo, ecc., per ritornare a se stesso,
al suo cogito autonomo, alla sua vera essenza, che sono categorie dell’essere
armonioso, attraverso l’unica strada da percorrere che è quella di
acquisire con rigore scientifico e metodologico una vera e propria educazione
acuonoomatica, sulla base delle sue categorie-significazioni
epistemo-deterministiche e onto isomiche. (… ) Certamente la teoria acuonoonica
della conoscenza non sarebbe nata senza il superamento del dualismo cartesiano
(res extensa e res cogitans) ricerca che ha fatto capire come il Tutto sia un
campo noomico sistemico universale, ovvero che l’essenza ultima del reale è
pensiero sistemico, ovvero Iddio medesimo. Da ciò si evince che il nous
rappresenti per l’Uomo il valore supremo della sua esistenza …” (*4)
Il tema è fecondo di spunti per
la riflessione!
E da quali fonti deve attingere
il buon maestro per credere nella sua opera e trovare sempre le giuste
risposte?
E’ ovvio: egli crede in sé. Da
sé, dagli altri uomini di buona volontà e dalla Storia egli attinge energia per
muovere spiriti, per auto motivarsi.
Il vedere che la situazione è gravissima,
forse senza speranza … non lo ferma.
E se questa società fosse morta e
(per dare un’immagine cruda!) gli unici a muoversi fossero solo i vermi sul
cadavere?
Ebbene, anche in questo caso egli
trova il modo di piantare buoni semi, cercando e trovando il terreno fertile.
Egli non dovrà mai disperare finché avrà davanti i bambini.
A loro e a tutte le persone di buona
volontà la sua opera sarà sempre dedicata.
Il buon maestro trae motivazione
dal suo amore per la scuola e per la vita e ha per Patria qualunque luogo al
mondo dove, attraverso la sua azione creativa e motivante, possa rinascere
l’Uomo.
Il Buon Maestro semina amore e il
suo battito pulserà in eterno a testimoniare la grandezza dell’Essere Umano
Homo-Cosmicus, sempre esistito nei secoli dei secoli.
SHARAN, LA SOLENNE.
Sacerdotessa shardana disegnata da Federico Pinna, 10 anni |
(* 4) – Pasquale Romano – “Trattato di Acuologia
dell’Educazione” – Ed. Nuovi Autori
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