SCRITTURA NURAGICA.
E ROTOLO FU!
ECCO, IN ANTEPRIMA ASSOLUTA, LA PRIMA IPOTESI DI DOCUMENTO GEROGLIFICO NURAGICO SU SUPPORTO IN PELLE.
ALTRE SORPRESE IN ARRIVO DAL LABORATORIO DELLE MERAVIGLIE.
Finalmente, uno dei rotoli del mar morto del Sinis! Sono i Giganti, a pezzi, ma intatti nella memoria dei buoni e dei giusti, che lo hanno ispirato. E una Gigantessa, ultima, ancora viva di Cabras! Nelle sabbie eterne di Maimone i profeti nascosti, antichi, dalla barba di quarzo, nei secoli l'avevano vaticinato: rispunteranno dalle tenebre nella gloria per mano di un bambino, i segni sacri sardi del Signore. E quel bambino sarà benedetto. Per sempre.
Gigi ... sono talmente commossa! E grata ... Grandi sono le tue parole ... e hanno il profumo dell'eternità che, con la mia opera di Maestra ancestrale mi onoro di interpretare dai secoli dei secoli. Contro tanto e contro molti. Anche contro quelli che non ne vogliono sentire di storia della Sardegna e non capiscono come mai mi ostino a volerla insegnare a dispetto del fatto che i libri di testo non la propongono. Già ... poiché questi pusillanimi preferiscono figli tristi che studiano la pappardella a memoria a figli felici che amano la loro storia e si appassionano ad essa. Non vogliono che io metta in discussione i programmi ministeriali e pretendono che io li applichi omettendo la nostra storia. Ci credereste? Una guerra anche per questo! Persone tristi, lontanissime dalla cultura dell'armonia che io rappresento ... discendenti da altre jenìe, sicuramente! Sì, perché chi discende dalla nostra gente, al contrario, è ben felice di sapere che una maestra insegna secondo i valori dell'etica e della filosofia nuraxia: quella che mostra chiara la via all'uomo per diventare UOMO. Sappiamo che la via dell'onore, del coraggio e della verità sono sempre più difficili da perseguire, ma io, imperterrita e piena di luce della Madre, persevero poiché so che PERSEVERANZA RECA SALUTE. Gigi, di rotoli in dainetto ne abbiamo due pronti, da portare ai convegni e alle mostre come tu mi hai detto. Intanto ti ringrazio col cuore per la forte emozione che le tue parole mi hanno dato e ti ringrazio anche a nome di Federico il quale, pur essendo ormai alla scuola media non ha esitato ad aderire alla mia richiesta.
Ciu Lupè, ciu Lupè iscarpas novas cheret custu pè iscarpas novas de pedde e de sola galu est a morrer sa caprola su mastru 'e pedde est galu a naschire chie in orobona si las ada a cusire? Traduzione: zio Lupè, zio Lupè scarpe nuove vogliono questi piedi scarpe nuove di pelle e di suola ancora non è morta la capriola il calzolaio non è ancora nato chi mai gliele cucirà? Questa filastrocca della mia infanzia è dedicata a Mastra Graziè e al suo alunno Federico al quale ha cucito le "scarpe" della vita.
ABA: La scelta del tessuto/pelle è determinato dal fatto che è un tipo di materiale che ben si presta all'incisione dei segni: è morbido e ha un colore idoneo. La scelta l'ha fatta Federico con la mamma. Non hanno avuti dubbi ... e a me è piaciuta molto. Dal vivo l'opera è bellissima.
el-pis: grazie per la bella filastrocca ... non esitare a scrivermene altre che io le insegno ai ragazzini!!!
Anche un altro materiale è molto adatto: si presta alla formulazione dei segni, è morbido e possiede quell'aspetto goffrato che conferisce un certo carattere. Non è proprio una scelta difficile, né poco comune: e vi ci potete anche soffiare il naso.
Finalmente, uno dei rotoli
RispondiEliminadel mar morto del Sinis!
Sono i Giganti, a pezzi,
ma intatti nella memoria
dei buoni e dei giusti,
che lo hanno ispirato.
E una Gigantessa, ultima,
ancora viva
di Cabras!
Nelle sabbie eterne
di Maimone
i profeti
nascosti, antichi,
dalla barba di quarzo,
nei secoli
l'avevano vaticinato:
rispunteranno dalle tenebre
nella gloria
per mano di un bambino,
i segni sacri sardi
del Signore.
E quel bambino
sarà benedetto.
Per sempre.
Gigi ... sono talmente commossa!
RispondiEliminaE grata ...
Grandi sono le tue parole ... e hanno il profumo dell'eternità che, con la mia opera di Maestra ancestrale mi onoro di interpretare dai secoli dei secoli. Contro tanto e contro molti. Anche contro quelli che non ne vogliono sentire di storia della Sardegna e non capiscono come mai mi ostino a volerla insegnare a dispetto del fatto che i libri di testo non la propongono. Già ... poiché questi pusillanimi preferiscono figli tristi che studiano la pappardella a memoria a figli felici che amano la loro storia e si appassionano ad essa. Non vogliono che io metta in discussione i programmi ministeriali e pretendono che io li applichi omettendo la nostra storia. Ci credereste? Una guerra anche per questo! Persone tristi, lontanissime dalla cultura dell'armonia che io rappresento ... discendenti da altre jenìe, sicuramente! Sì, perché chi discende dalla nostra gente, al contrario, è ben felice di sapere che una maestra insegna secondo i valori dell'etica e della filosofia nuraxia: quella che mostra chiara la via all'uomo per diventare UOMO. Sappiamo che la via dell'onore, del coraggio e della verità sono sempre più difficili da perseguire, ma io, imperterrita e piena di luce della Madre, persevero poiché so che PERSEVERANZA RECA SALUTE. Gigi, di rotoli in dainetto ne abbiamo due pronti, da portare ai convegni e alle mostre come tu mi hai detto.
Intanto ti ringrazio col cuore per la forte emozione che le tue parole mi hanno dato e ti ringrazio anche a nome di Federico il quale, pur essendo ormai alla scuola media non ha esitato ad aderire alla mia richiesta.
Ecco il dialogo tra i giganti! 'cidenti GiGi questo sì che è un regalo di buone feste. Come mai Graziella hai pensato alla pelle di daino?
RispondiEliminaCiu Lupè, ciu Lupè
RispondiEliminaiscarpas novas cheret custu pè
iscarpas novas de pedde e de sola
galu est a morrer sa caprola
su mastru 'e pedde est galu a naschire
chie in orobona si las ada a cusire?
Traduzione:
zio Lupè, zio Lupè
scarpe nuove vogliono questi piedi
scarpe nuove di pelle e di suola
ancora non è morta la capriola
il calzolaio non è ancora nato
chi mai gliele cucirà?
Questa filastrocca della mia infanzia è dedicata a Mastra Graziè e al suo alunno Federico al quale ha cucito le "scarpe" della vita.
ABA: La scelta del tessuto/pelle è determinato dal fatto che è un tipo di materiale che ben si presta all'incisione dei segni: è morbido e ha un colore idoneo. La scelta l'ha fatta Federico con la mamma. Non hanno avuti dubbi ... e a me è piaciuta molto. Dal vivo l'opera è bellissima.
RispondiEliminael-pis: grazie per la bella filastrocca ... non esitare a scrivermene altre che io le insegno ai ragazzini!!!
Anche un altro materiale è molto adatto: si presta alla formulazione dei segni, è morbido e possiede quell'aspetto goffrato che conferisce un certo carattere. Non è proprio una scelta difficile, né poco comune: e vi ci potete anche soffiare il naso.
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