venerdì 14 giugno 2013

GEROGLIFICI DI THARROS: SENSAZIONALE SCOPERTA!!!

GEROGLIFICI DI THARROS. 
REPORTAGE FOTOGRAFICO 
di
GRAZIELLA PINNA ARCONTE

Dedicato a Gigi Sanna.
Dedicato a Aba Losi.
PER I VOSTRI STUDI, PER VOI, PER TUTTI NOI ...
E' UN GIORNO FANTASTICO QUESTO!

Eccomi di ritorno! Il cuore ancora in tumulto, penso al fortunato evento sincronistico che ha messo davanti ai miei occhi il post di Stefano Sanna. "Che roba è questa?" - ho pensato con un crampo allo stomaco. Immediatamente ho avuto come la sensazione di un deja vu e la consapevolezza d'essere davanti a qualcosa di veramente sensazionale. Come se avessi già visto quei cartigli. Un'emozione fortissima. Scrivo immediatamente un messaggio privato a Stefano Sanna, il quale, debbo dire con grande gentilezza, mi da le coordinate del luogo da cercare. Parto in anticipo rispetto ai miei programmi: l'ansia del vedere personalmente mi obbliga alla velocità. Io non credo nell'evento casuale ... chi mi conosce lo sa. E come potrei? Le conferme dalla rete ancestrale in cui sono connessa vengono di continuo. 
Io e Nino arriviamo sul posto immediatamente e senza esitazioni. Troviamo subito i cartigli. E Nino individua anche delle piccole lettere - edicoletta, scolpite come in un rebus. Il percorso è ancora chiaro, direi INIZIATICO: il moto è a procedere secondo un moto sequenziale ... almeno, questa è la mia sensazione! Fantastica, nella texture alla base della roccia, l'ocra rossa che ancora appare, a significare la divinità del sito. Il complesso roccioso parla di una sorta di grande edicola cui sia crollato il tetto. Io non sono un'archeologa, ma giurerei che i cartigli nella roccia sono antichi:  non appaiono zone più chiare nell'incisione che, nell'uniforme cromatura appare, tuttavia, in alcuni tratti corrosa dal tempo e dagli elementi; la roccia è uniforme nel contesto globale. Peraltro mi sembra di vedere una seconda edicola rettangolare, ma è visibile solo nel perimetro. Di sicuro il luogo è di grande suggestione e perfino commovente per me. Ho molto da dire sul merito, poiché tale mia scoperta di oggi, si inscrive in un contesto ben più ampio a proposito della sacralità rituale di San Giovanni e delle sue acque medicamentose. Ma è un discorso molto complesso che farò quando avrò notizie più dettagliate sui cartigli. A giudicare dall'energia direi che non è un falso. Semplicemente, le strane condizioni climatiche di quest'anno stanno contribuendo a scoprire strati di Civiltà antecedenti a quelle studiate canonicamente: LA NOSTRA CIVILTÀ. Certo, ora è il caso che occhi esperti eseguano un immediato sopralluogo. Che sia dato il giusto rilievo a questa scoperta e che anche questa non finisca nel crogiolo delle verità scordate e/o sepolte: Statue di Mont'e Prama docet! Io, che mi sento privilegiata per l'esperienza appena vissuta, vi regalo le mie emozioni con le foto a seguire, realizzate con la mia amica Nikon, sicura di fare a voi e alla Madre Ancestrale cosa gradita. 






































19 commenti:

  1. ABA E GIGI A VOIIII!!!
    MISSIONE COMPIUTA!
    ESPERIENZA E-SAL-TAN-TE.
    E MO' ... COME LA METTIAMO????????????

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  2. Eh la appoggiamo al muro perchè non ha il cavalletto!! :) brava, bravissima

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  3. Giorgio Valdes
    Bisognerebbe chiedere il significato a un egittologo vero. Da dilettante potrei dire che la prima iscrizione si translittera così (da destra a sinistra): t(j)-r(w)-t, ma la t(j) è anche il pronome femminile “tu” e il geroglifico del leone accovacciato oltre avere valore fonetico è anche un ideogramma in questo caso seguito dalla desinenza femminile “t”. Per cui la scritta potrebbe interpretarsi come “tu, rwt” o “tu leonessa”.
    Nella seconda figura c’è purtroppo un segno che non si capisce (a sinistra a fianco al quadratino con valore fonetico “P”), mentre sulla destra lo stesso quadratino abbinato alla greca “n” significa “questo”. Altro non saprei.
    Piuttosto, trattandosi di cartigli propenderei per interpretare la prima scritta come "t(j)rwt" o "t(j)rt" (nome proprio). Per la seconda non è leggibile il secondo geroglifico a sinistra che potrebbe anche indicare il senso di scrittura, ma anche in questo caso dovrebbe trattarsi di un nome tipo "p....n-p"/"p...nep" o "p-n....p"/pen...p" o qualcosa del genere. Sarebbe interessante se in zona si ritrovassero toponimi simili

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  4. Se quella 'P' e quella 'S' sono lettere apparenti, e cioè in realtà una 'nun' e una 'resh' (come io sono propenso a credere) ci sono alte probabilità che anche le scritte in cartiglio siano nuragiche dati i segni che potrebbero essere 'anche' protosinaitici. Ma bisogna che 'legga' bene l'insieme, cioè come sono disposti tutti i segni nella parte rocciosa. Sì, devono essere state le mareggiate impressionanti di quest'anno a mettere a nudo quei segni. Altrimenti credo che sarebbero stati visti da tempo. Brava Graziella: bellissime foto. Tanto belle che dopo il segno a 'quadrato' della iscrizione con più segni ora mi sembra di vederci un un 'uccello', un segno pittografico che forse ci spiega se la scritta è in caratteri egiziani o ormai cananei.

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  5. Cosa ne pensi, Aba? Quel NR sarà NR? Quella resh e quella nun di SEXTUS NIPIUS ci PERSEGUITANO proprio!

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  6. Solo posso riconoscere, da destra a sinistra (come di solito scritto egiziani) pn [...] ra (r')-pr. Altri segni sono completamente illeggibile.

    Mia analisi:

    pn usato come un pronome dimostrativo, "questo", "questo è", o "qui è anche"

    l'intera sequenza potrebbe essere come segue:: pn [...] ra r'-pr: "Questo è [...] Tempio o cappella di Ra (il sole). O anche: "Ecco [...] Cappella o Tempio di Ra".

    La scrittura potrebbe anche iniziare da sinistra a destra e poi leggere come: r'-pr ra [...] n p(w): "Tempio o cappella di Ra [...] p(u). È possibile che dietro di ra (Ra) è scritto jnpw, che è, Anubis.

    Un abbraccio! amici...
    Georgeos
    www.GeorgeosDiazMontexano.com

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    1. Grazie Georgeos! La tua interpretazione è fantasticaaaa! Ti sono molto riconoscente per il tuo prezioso contributo!!!
      Un franco abbraccio shardana!

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  7. Certo, la prossima settimana vedrò di liberarmi da certi impegni. Mi raccomando, prima che le autorità sappiano, non fate menzione del sito. Più osservo quei segni e più mi passano i dubbi circa l'autenticità.

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    1. Gigi: Stefano Sanna ha già informato la del Vais. Io ho trovato per caso il suo post. Ho capito ch'era una cosa da non tralasciare e ho reagito d'impulso! Egli ha scritto sulla sua pagina "La sfinge del Sinis" che è previsto un sopralluogo della soprintendenza. Andy bostro ha scritto nel tuo post che il padre gli ha detto che le autorità conoscono già il sito. Io non ne so nulla!

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  8. Sicuramente è il crollo della tettoia di roccia che li ha resi evidenti, perchè da li ci sono passato almeno due volte a settimana diretto a capo san pmarco e mi sembra impossibile non averli visti. Poi ques'anno la mareggiata ha portato molta sabbia permettendo il passaggio sotto quella roccia, normalmente si deve passare più lontani, verso la riva, perchè le rocce scoperte dalla sabbia sono pericolose. Ora bisogna andarle a vedere per capire cosa sono, ma si dovrebbe anche proteggerle perchè esposte così potrebbero essere distrutte, anche da bambini che giocano.

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    1. ASSOLUTAMENTE: BISOGNA PROTEGGERLE! E NON CON UNA MANATA DI CALCE E CEMENTO SOPRA.

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  9. Credo che sia attendibile che sia indicato tempio o cappella. Perchè come ho detto, è evidente che c'era un tetto sopra, crollato per le piogge di quest'anno e, probabilmente erano coperte, non esposte alla vista. magari una cappella votiva. In quel punto, molti secoli fa non c'era il mare. Era molto più indietro.

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  10. Scoperta che mi lascia senza fiato!!! Voglio credere alla capacità di osservazione di Nino, testimone super-affidabile del Territorio, e quindi all'ipotesi dell'improvviso scoperchiamento di un quasi ipogeo precedentemente occluso... anche se già constato che diverse persone affermano di esserne stati a conoscenza da tempo. Il tempo prossimo ci riserverà senz'altro qualche sorpresa! Complimenti anche per le foto, chiarissime e inoppugnabilmente documentali!!!

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    1. Grazie Enzo! Si, qui il dibattito è in crescendo. Come al solito spunta fuori qualcuno che già sapeva tutto e non aveva detto niente; o che aveva detto e nessuno aveva reagito ... SIAMO ALLE SOLITE, INSOMMA! Noi ce ne stiamo, col fiato sospeso, ad attendere che qualcuno se ne occupi, io ho già informato il sindaco e Stefano Sanna la curatrice del museo. Temendo che si tratti di qualche burlonata, ma sperando che siano documenti autentici! Se lo fossero sarebbero davvero prove inoppugnabili e quindi, dato che questo in Sardegna è sempre deleterio, aspettiamoci di tutto e di più.

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  11. Questo articolo mi è stato linkato e devo dire che trovo eccezionale il fatto che questo archeobuoni non si interessino di questi segni dal passato e ignorino la voce dei veri ricercatori... Complimenti signora Pinna :) Avrei un paio di domande da farle: come ha misurato l'energia che si sprigionava dall'iscrizione? C'è qualche strumento per misurarla o è solo una questione di essere collegati alla rete energetica? Glielo chiedo perché vorrei esercitare la peer review sull'esperimento, per dargli maggior credito...

    Sasanna Antonio

    P.S. Chiedo scusa se non uso un qualche account, non possiedo social network né caselle di posta per ora, mi affaccio da poco al mondo dei computer...

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  12. Rispondo con molto ritardo perchè ho visto questo post solo oggi e mi scuso.
    Come ha ben compreso, Sig. Antonio, non vi sono strumenti specifici di misurazione energetica: a quali allude? Qui si tratta semplicemente di sensibilità personale. Ma, se lei riuscisse in qualche maniera a esercitare una peer review non sarebbe male ... Grazie per l'attenzione!

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    1. Mi scuso per rispondere solo ora anche io, sa, problemi di rete. Ma con svariati modi carissima, dipende verso quale energia bisogna rivolgere l'attenzione! Se lei l'ha percepita c'è sicuramente, occorre solo sapere da quale fonte provenga. Secondo lei era meno lavoro L esercitato da una qualche forza (anche se così il tutto si complica, perché potrebbe anche essere di origine bosonica e dunque nucleare debole W e Z) o un campo magnetico vettoriale, magari con matrice conosciuta? Calore da attrito radente? Energia chimica di atomi disgiunti in molecole? O magari semplice energia meccanica? Per ognuna di queste energie esiste uno strumento, ma se fosse energia termica è semplice, applichi l'equazione E_c=N(f/2)kT dove E_c è l'energia del sistema, N è il numero di particelle (veda un po' la grandezza di ogni masso dal quale lei ha sentito l'energia scorrere), f è la costante di Boltzmann e T è la temperatura (assoluta mi raccomando, dunque scala Kelvin). Se non si tratta di energia termica (anche se, come lei saprà, la manifestazione della famosa relatività speciale einsteiniana, tutto si manifesta come energia termica e moto browniano) basterà un oscilloscopio, un calcolatore abbastanza potente e un software per le misure. Ci faccia sapere purtroppo non posso eseguire queste operazioni da me poiché occupato.

      Sasanna Antonio

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