sabato 26 gennaio 2013

A MIA IMMAGINE: LA DEITA' DELL'UOMO

A MIA IMMAGINE: LA DEITÀ DELL'UOMO.
La straordinaria portata di questa meravigliosa scoperta mi lascia senza fiato per le incredibili implicazioni etiche, scientifiche e filosofiche di cui è portatrice.
Sapere che è stato sintetizzato DNA sintetico e comprendere che l'acido nucleico è, allo stato attuale, un mezzo assolutamente pratico e affidabile per la conservazione dei dati, ci dice che chi ha CREATO LA VITA SULLA TERRA, ESSERE UMANO COMPRESO, lo ha fatto con scientifica cognizione di causa IN PIENA CONSAPEVOLEZZA DELL'EFFICACIA DEL MEZZO, dunque dopo attenta selezione e scelta mirata. Evidentemente gli acidi nucleici rappresentano lo strumento migliore per la conservazione delle informazioni. 
Tema scottante di questi tempi, dove ogni supporto tecnologico (audio-video cassette, floppy, dvd, cd ...) si è rivelato abbastanza inaffidabile, perché facilmente deteriorabile.
Ora ... Esseri Umani, in piena consapevolezza, sono riusciti a riprodurre tale format di conservazione attraverso il mezzo scientifico-tecnologico.
Possiamo dedurre che ... 

LA DISCUSSIONE E' APERTA: AGLI ESTIMATORI DELL'ARGOMENTO LA PAROLA.

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File registrati nella doppia elica di DNA sintetico



I ricercatori dell’European Bioinformatics Institute di Hinxton, in Gran Bretagna sono riusciti a registrare nella doppia elica di un DNA sintetico i 154 sonetti di Shakespeare, il discorso “I have a dream” di Martin Luther King, un articolo scientifico e una foto ad alta risoluzione. La pubblicazione sulla rivista Nature.
Un altro passo verso l’utilizzo di acidi nucleici come un modo pratico di memorizzazione di informazioni, semplice e facile da usare che può essere esteso a tutto il sapere umano. I ricercatori hanno spedito la provetta con il Dna-biblioteca negli Stati Uniti e poi in Germania. Qui altri biologi ignari del contenuto sono riusciti a leggere Shakespeare e ascoltare King con un’accuratezza del cento per cento. “Sappiamo già quanto il Dna sia efficiente nel conservare informazioni. L’abbiamo estratto da resti di mammut vecchi decine di migliaia di anni e siamo riusciti a leggerlo” spiega Nick Goldman, a capo del progetto.
Alla domanda se il DNA potrebbe rappresentare un pericolo per la salute, e se potrebbe essere inserito geneticamente in una persona o in un animale, Goldman dice: “Il DNA che abbiamo creato non può essere incorporato accidentalmente in un genoma, si utilizza un codice completamente diverso da quello utilizzato dalle cellule degli organismi viventi. Se per caso dovesse finire all’interno del vero DNA, sarebbe solo degradato ed eliminato.”
Leggi abstract:

Nick Goldman, Paul Bertone,Siyuan Chen, Christophe Dessimoz, Emily M. LeProust + et al.
Nature Published online 23 January 2013http://dx.doi.org/10.1038/nature11875
Fonti ed approfondimenti: EMBL-EBI news  -  Repubblica.it

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