domenica 9 febbraio 2014

NOTTI GLORIOSE TRA MUSE


NOI 

  • Graziella Pinna Arconte Non bastan i tuoi versi, cara musa ispiratrice/ ti sei fatta generosissima latrice di altrui pensieri/ che nell'oggi, come nell' ieri, posano dono all'anima/ fieri del sensibil passo/ che, incedendo avanza/ in lieta, imperitura, condivisa, danza.
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  • Enrica Meloni E tu che duettar ispiri, gloriosa favella in versi emani. Vorresti donar a questa notte nuovi poetici sussurri?
  • Graziella Pinna Arconte Sì come nell'aer/ nubi silenti/ maestose avanzan/ seco recando maestosa novella/ così rigo si spiana ad accoglier verso/ imbrigliando stellato cielo in una stanza/ giammai dolente del ristretto spazio/ semmai beato dell'infausto dazio/ che presentossi arrogante sol apparente/ che il ciel starìa costretto anche in minor recipiente/ a guisa e a patto d'abbracciar musa sì bella ...
  • Graziella Pinna Arconte Tal che notte sussurri a Te, Enrica, e a me, Graziella?
  • Enrica Meloni Speme d'egregie alture/ elle maestose e simbiotiche anime/ come sacral clinàmen di connubio si cinsero./ Fiere magistre dal sen fecondo/ purpureo di nervature vitali/ di vocaliche possenze e loquaci favelle/ di vita eterea, ogni lor ludo acclama redenta gloria.
  • Graziella Pinna Arconte Appassionate labbra/ in bocche vermiglie a rosa/ mani dall'immortale posa/ lievi su fertili grembi/ che beate creature stanno. /Alto lo sguardo ad accarezzar vento/ solenne postura d'ancestral sembianza/ il cosmo intero s'inchina alla lor danza/ volendo stelle e pianeti restar a ruotare in questa stanza./ Ah, quale bellezza! Inenarrabile ristoro per cantici e poeti/ giunti su cavalli alati, nel giogo attratti da spiritual ebbrezza./ Sì che tremante e ingorda, la notte al nunzio sta.
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  • Enrica Meloni Oltre gli irti ed infertil solchi del dolore, all'estasi del trascendere, candide nenie irridono al tepore. Saccenti al tripudio, votive al trapasso verso un'ombra che mortal flebil diviene ad ogni rima che sol le labbra tue sapranno pronunciare.
  • Graziella Pinna Arconte Così che per meglio sentire il cantico d'Enrica/ Graziella, a sorella notte/ lega fili d'amica./ Siede dritta all'ascolto/ sotto sacrali fronde/ scevro d'anime immonde/ il sito che cercò./ Ah, melodiosa nenia/ a lei, fiduciosa, giunge! / Qual magico tocco! Qual ardente sentire!/ Rami, fuscelli e foglie ... / Tutti attenti all'udire!/ Si che notorio sia ch'ella l'avea chiamato/ tal pargolo appena nato / di cui giunta era la voce/ ch'ella volle udire, ancor prima di partorire!
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  • Enrica Meloni E d'estemporanea sorte, mai costrutto sia ogni verbo mio. Che a te, membra dal sen fiorente, sia ragion d'estatica notte, dolce e ligia al riposo per quel novel cantico che m'accingo a donarti.
  • Graziella Pinna Arconte Rigoglioso il mio seno/ da cui novello pargolo nutrirsi abbisogna/ in un paesaggio ameno/ libero, senza vergogna/ il verso volerà./ Ora ch'egli è nato/ il suo canto va insegnato/ a chiunque amarlo vorrà/ Così che pene e dolore/ felicità e amore possano esser cantati/ dal vento, dalla pioggia, dalle foglie e da noi, madri dilette ... per sempre riconosciuti.

sabato 1 febbraio 2014

S'ISKISORJIU 'E SA MEMORIA. Reportage dallo scrigno del tesoro di Tharros

Metti un paio di giornate in più di pioggia; metti le forti mareggiate da scirocco e da maestro, che rigirano la sabbia della spiaggia come potente centrifuga ... scavando, scavando vien fuori di tutto, a San Giovanni di Sinis. E, quel piccolo tratto di muro romano diventa più grande e rivela inaudite pretese d'acquedotto, inginocchiato verso il pozzo identico sulla strada in cima alla duna.
Soprattutto, verso l'accogliente roccia che di fronte, a pochi metri, ci parla di "porta dell'acqua". 


Incastri perfetti

Ecco l'arco che emerge ...

La spiaggia è disseminata di lastroni di pietra arenaria e basalto squadrati.





Cos'è? Falso anche questo?


e, a pochi metri, quest'altro ... praticamente identico!

strada ? 


E' tutto così chiaro alla mia vista! Che bella prospettiva ... !!!

Il mio alunno Mirko "Jones" a caccia di cocci pregiati: si trovano dappertutto intorno!
Quante cose da raccontare a scuola, il prossimo lunedì!!! :-)

In cinque minuti una preziosa collezione!


E, di fronte a noi ...

La porta dell'acqua ... falso anche questo?

MA SI' ... CONSOLIAMOCI CON UN CALDO PANE DI TERRACOTTA.
STA LI', SOTTO LA LASTRA DI BASALTO.
LISCIO COME UN UOVO DEPOSITATO DALLA ROCCIA.
IN UN ATTIMO SCALDA PIACEVOLMENTE LA MANO.
DA UN GRANDE SOLLIEVO SENTIRLO SULLA PELLE.
UN SILENZIO CALDO. UNA BELLA, RASSICURANTE, TAUMATURGICA ENERGIA.
LO POSO ANCHE SULLA FRONTE, SUL
LA NUCA, SULLE GUANCE, SUL COLLO.
FUNZIONA!
EH, LA SAPEVANO LUNGA LE MADRI DELL'ACQUA E DEL SOLE!


Graziella Pinna Arconte 



Tharros, 01 febbraio 2014, dopo una settimana dal primo avvistamento e di maltempo.