NOI
- Graziella Pinna Arconte Non bastan i tuoi versi, cara musa ispiratrice/ ti sei fatta generosissima latrice di altrui pensieri/ che nell'oggi, come nell' ieri, posano dono all'anima/ fieri del sensibil passo/ che, incedendo avanza/ in lieta, imperitura, condivisa, danza.
- Enrica Meloni E tu che duettar ispiri, gloriosa favella in versi emani. Vorresti donar a questa notte nuovi poetici sussurri?
- Graziella Pinna Arconte Sì come nell'aer/ nubi silenti/ maestose avanzan/ seco recando maestosa novella/ così rigo si spiana ad accoglier verso/ imbrigliando stellato cielo in una stanza/ giammai dolente del ristretto spazio/ semmai beato dell'infausto dazio/ che presentossi arrogante sol apparente/ che il ciel starìa costretto anche in minor recipiente/ a guisa e a patto d'abbracciar musa sì bella ...
- Enrica Meloni Speme d'egregie alture/ elle maestose e simbiotiche anime/ come sacral clinàmen di connubio si cinsero./ Fiere magistre dal sen fecondo/ purpureo di nervature vitali/ di vocaliche possenze e loquaci favelle/ di vita eterea, ogni lor ludo acclama redenta gloria.
- Graziella Pinna Arconte Appassionate labbra/ in bocche vermiglie a rosa/ mani dall'immortale posa/ lievi su fertili grembi/ che beate creature stanno. /Alto lo sguardo ad accarezzar vento/ solenne postura d'ancestral sembianza/ il cosmo intero s'inchina alla lor danza/ volendo stelle e pianeti restar a ruotare in questa stanza./ Ah, quale bellezza! Inenarrabile ristoro per cantici e poeti/ giunti su cavalli alati, nel giogo attratti da spiritual ebbrezza./ Sì che tremante e ingorda, la notte al nunzio sta.
- Enrica Meloni Oltre gli irti ed infertil solchi del dolore, all'estasi del trascendere, candide nenie irridono al tepore. Saccenti al tripudio, votive al trapasso verso un'ombra che mortal flebil diviene ad ogni rima che sol le labbra tue sapranno pronunciare.
- Graziella Pinna Arconte Così che per meglio sentire il cantico d'Enrica/ Graziella, a sorella notte/ lega fili d'amica./ Siede dritta all'ascolto/ sotto sacrali fronde/ scevro d'anime immonde/ il sito che cercò./ Ah, melodiosa nenia/ a lei, fiduciosa, giunge! / Qual magico tocco! Qual ardente sentire!/ Rami, fuscelli e foglie ... / Tutti attenti all'udire!/ Si che notorio sia ch'ella l'avea chiamato/ tal pargolo appena nato / di cui giunta era la voce/ ch'ella volle udire, ancor prima di partorire!
- Enrica Meloni E d'estemporanea sorte, mai costrutto sia ogni verbo mio. Che a te, membra dal sen fiorente, sia ragion d'estatica notte, dolce e ligia al riposo per quel novel cantico che m'accingo a donarti.
- Graziella Pinna Arconte Rigoglioso il mio seno/ da cui novello pargolo nutrirsi abbisogna/ in un paesaggio ameno/ libero, senza vergogna/ il verso volerà./ Ora ch'egli è nato/ il suo canto va insegnato/ a chiunque amarlo vorrà/ Così che pene e dolore/ felicità e amore possano esser cantati/ dal vento, dalla pioggia, dalle foglie e da noi, madri dilette ... per sempre riconosciuti.