METODOLOGIA OLISTICO METADIMENSIONALE
ABSTRACT DAL SAGGIO "UNIVERSO DELLA LINGUA ITALIANA E DINTORNI"
di GRAZIELLA PINNA ARCONTE
(Copyright © 2014 Graziella Pinna Arconte Library of Washington Congress – All right reserved ©)
FORMAZIONE OLISTICO-METADIMENSIONALE DELL’UOMO
La società in cui
viviamo ha spinto troppo avanti la propria alienazione.
L’avere e l’apparire
hanno, quasi completamente, soverchiato l’Essere e ciò ha determinato la triste omologazione e la coartazione delle
masse, schiacciate verso la sola urgenza di sollazzare lo stomaco primordiale,
dimentiche della retta via tracciata per l’Essere Umano. In virtù di tale
anamnesi appare chiaro che l’intervento educativo deve, necessariamente, concretizzarsi
con azioni mirate a rendere l’Uomo consapevole, se vogliamo che L’Umanità
ritrovi la Via Maestra smarrita. L’Uomo, ormai mortificato nella sua matrix e
completamente conformato, deve dotarsi degli strumenti utili a riprendere il
suo cogito
autonomo, libero dalla schiavitù data dal servilismo verso falsi idoli, luoghi
comuni, stereotipi che imperversano penetrando subdolamente nella vita di
tutti, fin dalla più tenera età.
Che in prima istanza
sia della famiglia la responsabilità educativa del bambino lo sappiamo;
sappiamo anche che in molti casi tale prima istanza è disattesa. La scuola può fare
molto. Anzitutto confrontandosi con le famiglie degli alunni e concordando un
intervento educativo condiviso: l’action biunivoca ha maggiori probabilità,
com’è ovvio, di restituire il successo formativo.
IL modus operandi qui proposto è centrato sull'educazione del bambino a 360 gradi, coltivando
l’evoluzione delle diverse intelligenze all'interno di un contenitore cosmico,
entro il quale mai perdere di vista che l’IO è inscritto in un micro e in un macrocosmo.
L’educabilità dell’Uomo, che passa attraverso una concezione permanente della
formazione è di successo quando fin da bambini si inizia un processo di auto-formazione e autovalutazione che condurrà alla consapevolezza di dover e
voler educare la sua stessa intelligenza, obbedendo al progetto esistenziale
che ciascuno reca in dote. Quando arriva alla Scuola Primaria, a cinque/sei
anni, il bambino non fa alcuna distinzione fra soggetto e oggetto e non pone ancora
significativi confini tra il vissuto e il pensato.
L’intelletto è
caratterizzato da una forte irreversibilità del proprio punto di vista e in
questo contesto, riguardante la sfera della comunicazione tra il sé e l’altro
da sé, si parla del superamento dell’egocentrismo, ovvero dell’acquisizione
della capacità di interrelazione e di saper riconoscere il punto di vista
altrui. E’ questo, dico io, il tempo dell’Anima dell’Uomo quando, cioè, il sommo pensiero illumina il
sentiero di un progetto esistenziale.
E’ qui che il
bambino deve essere condotto a “conoscersi e riconoscersi”.
Superiamo
definitivamente secolari divisioni filosofiche, pedagogiche e psicologiche, tra
teorici dell’intelligenza intesa come puro patrimonio genetico (già Platone
ipotizzava la pulsione dell’apprendimento come volontà dell’Essere a voler
ricordare ciò che era stato vissuto nelle vite precedenti, rielaborabile in
questa pseudo - vera dimensione grazie all’anamnesi e alla reminiscenza) e coloro che,
viceversa, sostengono che è l’esperito ambientale a determinare l’intelligenza.
Quando Wallon, nel
libro “Le origini del pensiero del
bambino”, implementando la prassi psicomotoria nell'educazione socio –
affettivo – cognitiva, puntualizzava che
la logica del bambino è di tipo affettivo, meritoriamente intuiva che
l’intelligenza è sempre legata anche alle componenti socio – emotive.
Oggi sappiamo che la
persona è un sistema composto da tante “costellazioni”: caratteristiche
genetiche, condizionamento ambientale, dimensione affettiva e metafisica.
Aiutare la persona a
formarsi secondo una concezione olistica risponde alla promozione dell’evoluzione
consapevole di tutte queste componenti; L’Uno è legato al Tutto
indissolubilmente e viceversa; l’Uno E’
il Tutto e non esiste successo formativo se uno solo dei fattori non progredisce
in maniera congrua agli altri. La pedagogia del “conosci te stesso”
socratico ancora oggi si impone con lineamenti di grande attualità, infatti
conoscere sé stessi significa prendere il mano il proprio agire esistenziale,
sapendo che non si può ambire alla propria autodeterminazione senza il necessario
bagaglio culturale. Tale consapevolezza recherà, durante il processo formativo,
una quantità sempre maggiore di informazioni, a tutto vantaggio dell’arricchimento
linguistico.
Attraverso la
mediazione culturale (fondata, peraltro, sul precetto che il motore propulsore
dell’intero processo formativo deve essere, necessariamente, l’Amore), il
bambino svilupperà una modalità permanentemente
“olistica”, coltivando un’armoniosa dialettica uomo-natura (uomo-scientifico-ecologico), uomo–società, (genere umano), uomo–tempo (uomo storico), uomo-spazio
(uomo geografico), nella sempre più profonda conoscenza del sé interiore
e del sé
cittadino del mondo.
Per avere un vero
mutamento culturale in senso olistico (eco – logico) l’educatore promuove, fin
dalla più tenera età, modelli pedagogici atti a reinventare i presupposti
teorici e i postulati di base su cui costruire la performance formativa nel
quotidiano, riorganizzando l’esperienza sensoriale e conoscitiva del bambino in
modo da accelerare lo sviluppo spontaneo della concettualizzazione infantile,
come diceva Vygosky in “Pensiero e linguaggio” e iniziare il bambino, nel
processo di autoformazione, a “sentire alto” e trattenere,
permanentemente, i contenuti della conoscenza: riconoscendo i canali sincronistici
della metadidattica costruita sulle solide basi della sperimentazione
laboratoriale/interdisciplinare; superando la concezione dialettica di Bruner
secondo il quale una teoria dell’istruzione è prescrittiva
perché dà le norme da seguire per apprendere; è normativa
perché stabilisce i criteri di un vero apprendimento e insegna
come vanno usati.
Bruner individua,
nelle dinamiche formative, il rapporto di causa-effetto fine a sé stesso, palesemente
inconsapevole rispetto al dato che la relazione dialettica trova un senso
compiuto solo se a sua volta è inscritta in una dimensione a-causale (metadimensione)
ove l’evento imprevisto assuma connotati assolutamente sincronistici. Ma è
proprio qui che avviene lo scarto culturale: l’accento non viene più posto solo
sul concetto di evoluzione,
ma sul concetto di formazione a tutto
tondo.
Si ricava una buona pratica educativa i cui postulati
cambiano le regole del gioco finora adoprate e che seguivano una visione
bidimensionale della realtà che, invece, è pluridimensionale. Anche
l’insegnamento della lingua va, dunque, messo in atto facendo leva su tutte le
sfaccettature che fondano la persona, percorrendo i canali interdisciplinari,
interconnessi, a propria volta, da una super visione metadimensionale la quale,
in maniera assolutamente intrinseca, consente al bambino di acquisire una forma
mentis flessibile e logica, gettando le basi che gli consentiranno, step by
step, di possedere la competenza per riconoscere le più complesse funzioni,
relazioni, insiemi e sub-insiemi e di apprezzare, con felice consapevolezza, le
chiavi d’accesso dei vari codici linguistici, il loro infinito senso e il loro
valore miracoloso nel processo di deificazione dell’Essere Umano.
FORMAT
MATEMATICO-COSMICO DELLA LINGUA
E’ sempre stata mia
grande aspirazione quella di trovare la sintesi matematica dell’atto educativo:
un’equazione perfetta atta a dimostrare come la Lingua obbedisca allo stesso
format matematico-cosmico cui risponde, secondo l’identico modus della elementare complessità, ogni sistema in
natura.
Nell’apprendimento
della Lingua Italiana l’azione metadidattica attiene alla conquista
della conoscenza del sistema linguistico in tutte le sue componenti e
connessioni all’interno di un contenitore universale finito (Sistema Solare),
a sua volta inscritto in un macro contesto infinito (Multiverso) dove infinite sono
le costellazioni e gli universi della Lingua nelle sue funzioni, sub-funzioni,
insiemi e sottoinsiemi, che consentono l’analisi logica secondo una concezione
metadimensionale.
Quando la relazione
dialettica binaria-causale (Codice)
va a inscriversi nella dimensione circolare acausale (Evento Cosmico-Sincronistico X), causa–effetto non sono più
sufficienti a spiegare l’evento/il processo/l’analisi, che si completa solo
grazie all’incognita cosmica X: la
componente sincronistica e imprevedibile (che capita, che nasce spontaneamente dalle
diverse intelligenze, dai diversi modi emotivi, l’ambiente, lo spazio, il tempo
…). L’incognita, l’elemento x che fa la
differenza in psicologia è considerata spesso, a mio avviso, pur nell’accezione
larga della metadidattica, solo da un punto di vista cognitivo.
Non vi è reale
successo formativo se l’apprendimento avviene sul solo piano della cognizione,
tagliando completamente fuori la sfera affettivo-emotiva -relazionale della
persona, dunque l’Anima.
L’ equazione
matematico-filosofica che propongo è così riassumibile:
Relazione Binaria/Codice/Metadidattica
+
Evento sincronistico/Cosmico X =
---------------------------------------------------------
METADIMENSIONE
C + X =
M
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Brevetto depositato e registrato
IL PENSIERO E’ L’UNIVERSO
Qualsiasi parola è la rappresentazione di un pensiero che da essa viene riprodotto
permanendo nella dimensione iconico – visiva, se si tratta di concetto astratto,
o prendendo forma materiale, se è un oggetto concreto. Il verbo “Pensare”,
come diceva giustamente Cartesio, precede il verbo Essere in quanto l’Essere in
prima istanza è concepito nel pensiero.
Il “Cogito ergo sum” è la magistrale sintesi che aprì la porta alla
successiva elaborazione di rappresentazioni mentali, conseguenti al concetto
che alla base dell’esistenza di qualsiasi oggetto vivente e inanimato sta l’idea
che lo ha concepito. La stessa idea, peraltro, trova spazio in un contenitore
altro, suo genitore, a sua volta inscritto in altra Matrix … e così
all'infinito, in un format matematicamente ordinato, multidimensionale, che trova i propri
ripetitori per eccellenza in tutti gli esseri viventi e nelle forme inanimate.
Tutto è deputato alla procreazione: ciò ch'è materia statica replica l’idea e
fornisce la materia prima (minerali, metalli ecc.), ciò ch'è forma sensibile
replica la vita, ovvero anima la materia
grazie alla divina capacità d’assembramento delle componenti che interagendo fanno
corpo.
Ergo, la vita è insita in ogni Particella Universale, poiché è insita l’idea
di essa. Tutto è Pensiero nell'Universo. Pensiero che si riproduce quando trova
la combinazione ideale per fare Sistema, infatti il Pensiero da solo non può
rigenerare se stesso. Esso prende forma concreta quando si attuano le
condizioni ottimali ai fini della creazione della sua replica, il suo frutto.
Fino a quel momento un’infinità di semi fluttuano, in una dimensione a-spaziale
e a-temporale, nell'Universo. Un mondo delle idee, come detto, inscritto in un
contenitore più ampio suo genitore ch'è figlio, come da norma, di altri
Universi. A scaldare queste nursery del pensiero, condizione necessaria è che
sia un Sole punto di riferimento al centro del sistema, ed è l’intero sistema a
garantire il perfetto equilibrio e l’esistenza di tutto ciò che in esso abita:
sia si tratti del Sole nel sistema solare, sia del Sole/Terra/ovulo nel ventre
materno, sia il Sole della Lingua che irradia la ragione. Come vediamo il
format è applicabile in qualsiasi contesto e ogni sistema logico che noi
prendiamo in esame è assolutamente congruo al format cosmico da cui è stato generato-re, ovvero nel micro e
nel macro le regole sono identiche, come ci ha insegnato Einstein.
L’insegnamento della Lingua Italiana secondo la concezione
olistico-metadimensionale non può prescindere dalla consapevolezza di quanto
detto.
(Copyright © 2014 Graziella Pinna Arconte - Library of Washington Congress – All right reserved ©)